Si trova in Colombia, a Villa de Levya, la "Casa Terracota" (in spagnolo, o Casa Barro) costruita interamente in argilla. Terminata nel 2012, essa si mostra come un enorme tumulo di ceramica, modellato in modo da assomigliare ad un cottage (è nota infatti anche come "cottage dei Flintstones"), ed occupa una superficie di 540 mq; all'interno tutto è costruito in terracotta. La casa può essere considerata non solo un incredibile opera architetturale, ma anche una vera e propria opera d’arte in ceramica, realizzata a mano dall'architetto colombiano Octavio Mendoza Morales.
Proprio lo stesso materiale, la terracotta, veniva già adoperato in età paleolitica, e compare nell'unico trattato di architettura giunto integro dall'antichità , il "De architectura" (15 a.C.) di Marco Vitruvio Pollione, architetto e scrittore romano della seconda metà del I secolo a.C. L'opera tratta in generale dei metodi costruttivi degli antichi romani, ma anche della progettazione di strutture, come acquedotti, edifici, porti o strumenti di misurazione.
In particolare, nel libro VIII, dedicato all’idrologia e all’idraulica, espone i materiali utilizzati nella costruzione delle condutture, muratura,
piombo e terracotta, quest'ultima scelta per le condutture riservate agli usi agricoli.
" Il trasporto dell’acqua si fa in tre modi: con canali artificiali, con tubature di piombo, con condutture di terracotta (tubulis fictilibus). [...] i tubi di terracotta non devono essere spessi meno di due dita, e devono avere da una parte un’imboccatura tale da poter entrare e connettersi l’uno con l’altro. [...] I vantaggi del trasporto con tubi di terracotta sono i seguenti: prima di tutto, se si produce qualche danno, chiunque è in grado di ripararlo. Inoltre in questi tubi l’acqua è molto più salubre " (De architectura, VIII, 6)[Per il pdf dell'opera, De architectura ]
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