venerdì 23 dicembre 2016

Un Tenné... realista!

Anche in uno dei più noti romanzi del Realismo francese, Papà Goriot di Honoré de Balzac, è possibile rilevare la presenza del Tenné, nella sua accezione di color fulvo:

" ...dit cet homme extraordinaire [...] montrant sa poitrine velue comme le dos d'un ours, mais garnie d'un crin fauve qui causait une sorte de dégoût mêlé d'effroi... "      (Le père Goriot, Honoré de Balzac, Paris, Alexandre Houssiaux, Éditeur, 1855)
(traduzione in italiano: "disse quell'uomo straordinario [...] mettendo in mostra il petto villoso come la schiena di un orso, ma il cui pelo fulvo incuteva una specie di disgusto misto a spavento")


Deve sembrar strano tutto ciò? Assolutamente no! 
La prima edizione originale del libro risale infatti al 1834, quasi un secolo dopo l'uscita del trattato Ottica dei Colori (1740) di Louis Bertrand Castel, che, come avevamo notato nel post sulla scienza, cita il color fulvo come sottoprodotto della diffrazione della luce.

domenica 18 dicembre 2016

Step 24: Il Tenné in una "Cloud"

Ecco qui la nuvola (cloud) dei termini relativi al Tenné, che permette di identificare in modo inequivocabile, attraverso il suo contenuto, il nostro colore, racchiusa nella valigia di un lungo viaggio alla scoperta di questo vasto universo che giunge ormai al termine...

... Ma non senza aver identificato l'oggetto materiale simbolo del Tenné! Grazie alla sua rusticità, al suo colore vivo, caldo, intenso e pastoso, non potevamo che riferirci...
... Al tajine! Si tratta di un tegame in terracotta, spesso smaltato e decorato, originario del Marocco, formato da una base circolare e da un coperchio a forma di cono. Utilizzato per cucinare per lo più la carne in umido, grazie al particolare tipo di cottura molto lenta e quasi al vapore, gli aromi dei vari ingredienti si amalgamano piano piano, e il risultato sono dei piatti ricchi di gusto. 

venerdì 16 dicembre 2016

Step 23: Quel selvaggio del Tenné

E se pensassimo al Tenné in maniera "selvaggia", dunque non logica, cosa ne trarremmo fuori? Tentiamo di capirci meglio...

L'antropologo Levi-Strauss, nella sua opera "Il pensiero selvaggio" (1996), analizza la logica razionale e profonda, grazie alla quale ogni società sviluppa i propri miti e credenze, con l'intento di assegnare un qualche ordine al reale, alle cose: il mito è infatti l'espressione dell'attività inconscia della mente, e in siffatto senso non sono gli uomini a creare i miti, ma sono i miti a pensarsi negli uomini, inconsciamente.
E proprio in questo modo, in tutte le culture vengono attribuiti anche a determinati colori dei significati precisi (basti pensare che per la maggior parte degli occidentali il bianco è associato all'abito della sposa e il nero al lutto). Nello specifico volendo ricondurci alla dimensione primitiva del Tenné, spazieremo a tonalità prossime.

Addentrandoci all'interno della cultura indiana, ad esempio, ogni colore assume un forte significato simbolico, e alcune tonalità sono state tradizionalmente associate a caste diverse. Se in occidente sono eventi particolari che obbligano a determinati "codici" (ad un funerale ci si veste di nero, per esempio), in India è parte integrante delle quotidianità. Ad ogni casta è associata il suo colore: i sadhu, gli asceti indiani, sono riconoscibili per il colore arancione delle loro vesti, simbolo dell’ascesi e della rinuncia ai beni materiali, oltre che espressione della sacralità del fuoco e della saggezza.
Sadhu in meditazione in un tempio

E dato che "selvaggio" è anche il bricoleur, definito proprio da Strauss come "qualcuno che elabora continuamente il materiale a sua disposizione e quello del mondo che lo circonda per escogitare possibilità combinatorie e creative", possiamo affermare che il materiale selvaggio per eccellenza legato al Tenné è certamente la terracotta: le sue caratteristiche naturali, in particolare la duttilità, consentono di modellarla molto facilmente nelle forme desiderate e ne fanno una delle sostanze più utilizzate, sin dall'antichità, per la fabbricazione di utensili e oggetti
Blocco di terracotta da modellare
 di vario genere.

E per scoprire come trasfomare in innovativi dei semplici barattoli di terracotta, consigliamo di visitare la seguente pagina di decoupage.

martedì 13 dicembre 2016

Step 22: Il Tenné nell'Architettura

Non potevamo terminare il nostro percorso sul colore nell'Arte senza addentrarci nel mondo dell'architettura. Ancora una volta, per la scelta di un elemento architettonico che ben rappresenti il Tenné, abbiamo voluto fare riferimento ad una sfumatura prossima, assunta dal colore dell'argilla (materiale che avevamo già adocchiato come pertinente al Tenné nel post sul Mito).

Si trova in Colombia, a Villa de Levya, la "Casa Terracota" (in spagnolo, o Casa Barro) costruita interamente in argilla. Terminata nel 2012, essa si mostra come un enorme tumulo di ceramica, modellato in modo da assomigliare ad un cottage (è nota infatti anche come "cottage dei Flintstones"), ed occupa una superficie di 540 mq; all'interno tutto è costruito in terracotta. La casa può essere considerata non solo un incredibile opera architetturale, ma anche una vera e propria opera d’arte in ceramica, realizzata a mano dall'architetto colombiano Octavio Mendoza Morales.


La "Casa Terracota"
Architettura particolare della "Casa Terracota"

Proprio lo stesso materiale, la terracotta, veniva già adoperato in età paleolitica, e compare nell'unico trattato di architettura giunto integro dall'antichità , il "De architectura" (15 a.C.) di Marco Vitruvio Pollione, architetto e scrittore romano della seconda metà del I secolo a.C. L'opera tratta in generale dei metodi costruttivi degli antichi romani, ma anche della progettazione di strutture, come acquedotti, edifici, porti o strumenti di misurazione.
In particolare, nel libro VIII, dedicato all’idrologia e all’idraulica, espone i materiali utilizzati nella costruzione delle condutture, muratura, piombo e terracotta, quest'ultima scelta per le condutture riservate agli usi agricoli.
" Il trasporto dell’acqua si fa in tre modi: con canali artificiali, con tubature di piombo, con condutture di terracotta (tubulis fictilibus). [...] i tubi di terracotta non devono essere spessi meno di due dita, e devono avere da una parte un’imboccatura tale da poter entrare e connettersi l’uno con l’altro. [...] I vantaggi del trasporto con tubi di terracotta sono i seguenti: prima di tutto, se si produce qualche danno, chiunque è in grado di ripararlo. Inoltre in questi tubi l’acqua è molto più salubre "                                                           (De architectura, VIII, 6)
 [Per il pdf dell'opera, De architectura ]

lunedì 12 dicembre 2016

Step 21: Un personaggio del Tenné

Data la rarità del colore, risulta piuttosto difficile individuare una personalità legata al Tenné. 
Tuttavia, come abbiamo già constatato in post precedenti, molte tonalità gli si avvicinano. In particolare, è nella tinta dei capelli di alcuni personaggi che è facile imbattersi nelle affinità che cerchiamo.
L'attrice Amy Adams

A questo proposito, l'attrice americana
Amy Adams può venir eletta come simbolo del colore, famosa per la sua apparizione sul grande schermo attraverso la sua raggiante capigliatura tendente al rame

Icona di recente data, è ormai nota al pubblico sia adulto, per il suo ruolo nel film "American Hustle - L'apparenza inganna" (2013) e in "Big Eyes" (2014), grazie ai quali ha anche vinto due Golden Globe come miglior attrice in una commedia, che dei più piccoli, con la sua interpretazione di Giselle nel film d'animazione e musicale Disney "Come d'incanto" (2007). Ma come mai la sua fama è scoppiata in questi ultimi anni? La risposta è da ricercarsi proprio... "tra i suoi capelli"!
Amy Adams in "American Hustle" (2013)


Amy Adams in "Come d'incanto" (2007)
Sebbene infatti il suo colore naturale sia il biondo, durante un’intervista, la Adams ha chiarito che la sua scelta di tingere i capelli nel 2004 era strettamente collegata a motivi professionali. L'attrice ha precisamente dichiarato: 
“Interpretavo un’infermiera e nel film c’era questa bella bionda, Sarah Lancaster, che interpretava un croupier del casinò… mi sono trovata in una stanza con lei e i produttori hanno detto che qualcuna delle due doveva tingersi. Guardo lei: abbronzata, con questi occhi verdi brillanti e una criniera di capelli biondi come una leonessa. Poi ho guardato me, con le mie lentiggini e il colorito pallido e ho pensato: chissà chi si dovrà tingere!”.
La Adams ha anche spiegato che, nonostante lei non possa attribuire tutto il suo successo al cambiamento del suo colore di capelli, le ha davvero cambiato le opportunità lavorative: “La gente ha cominciato a vedermi in un modo diverso, per differenti ruoli.” 

Che una tinta tendente al Tenné possa cambiare la propria vita? Provare non costa nulla!

domenica 11 dicembre 2016

E come scarpe cosa indosso?

Quante volte ci siamo posti la fatale domanda su che calzature abbinare all'abbigliamento indossato! Avendo già selezionato due capi color Tenné (un paio di pantaloni e un vestito), vogliamo scoprire se è possibile trovare anche un modello di scarpe della nostra tinta.

La scelta può ricadere su una calzatura totalmente sportiva, lo stivaletto NIKE AIR MAX GOADOME, di color tawny dalla collezione 2016, realizzato con pelle resistente all'acqua (waterproof leather) e un sistema di imbottitura lungo tutta la suola.

Modello scarpe NIKE AIR MAX GOADOME 2016

(Naturalmente non si consiglia l'abbinamento con nessuno dei due capi sopracitati!)

sabato 3 dicembre 2016

Step 20: Il Tenné nella Moda

Probabilmente è proprio nel mondo della moda, e più in generale del costume, che il colore gioca un ruolo primario (non è raro capitare in abbinamenti di tinte piuttosto imbarazzanti!)
La scelta di un capo d'abbigliamento 'di tendenza' color tenné ci riporta indietro nel tempo rimanendo nel presente...

La rinomata rivista VOGUE ci informa sulle novità e sulle tendenze che hanno caratterizzato la Primavera/Estate 2015, ove indiscussi Protagonisti erano gli anni '70, cosiddetti "della ribellione". In particolare, ciò che salta all'occhio, è una fotografia tratta dalla collezione di Emilio Pucci, disegnata da Peter Dundas. 
(Per scoprire le tendenze di questa moda che ritorna al passato, cliccate qui: Primavera/Estate 2015)


Modella in passerella mostra i pantaloni a zampa di elefante
targati "Emilio Pucci" della collezione Primavera/Estate 2015

La modella indossa infatti dei pantaloni a zampa di elefante, che furono uno dei segni distintivi della cultura hippy di quegli anni, classificati come color camel, molto simile al tenné.
Ricordiamo infine che Emilio Pucci fu un pioniere della moda italiana, partecipando alla prima sfilata di moda tenutasi in Italia nel febbraio 1951 a Firenze. Tuttavia, la sua attività di disegnatore di moda cominciò nel 1947: egli fu guidato dal desiderio di liberare le donne, garantendo loro una libertà di movimento senza precedenti, libertà che si esprime tramite forme semplici ed essenziali e che rimarrà una costante per Pucci.
Logo "Emilio Pucci"
Dopo la sua morte (1992), il gruppo francese Louis Vuitton ha acquistato i diritti sul logo.

Un capo invece giapponese, realizzato a mano negli anni '60, è un vestito di lana vintage (di cui è sconosciuto l'autore) di color marrone tenné, che si apre con una lunga zip sul retro e presenta quattro bottoni decorativi di acrilico sul fronte.
Vestito vintage giapponese "handmade"

mercoledì 30 novembre 2016

Step 19: L'Anatomia del Tenné

Analizzeremo per una volta il tenné in un modo completamente diverso, ci spingeremo oltre per scoprire il vero cuore del colore; eseguiremo una vera e propria autopsia... narrativa!

Una prima analisi puramente etimologica ci dice che il nome deriva dal francese tané (tanno), ovvero la corteccia di quercia, impiegata nella concia del cuoio. Questo però era già noto (si veda il post sul Mito)! Chi è davvero Tenné? Quali sono le sue origini?


In un gran blasone, ben lucido e decorato,
Tenné si mostrò in un tempo piuttosto passato...
Inghilterra
E non fu certo quello l'unico esemplare:
da lì molti stemmi così tinti s'accinsero a fare!

Ma ogni Paese una sua sfumatura gli rese;
l'onesto Tenné sì questo lo concese.
Stati Uniti d'America

Francia            



Sud Africa














E subito s'espanse la sua fama smisurata
da divenir ufficiale tintura blasonata.

Da tanti e per tanto inspiegabilmente sminuito,
nuovo color catalogato è stato definito!

CODICE HEX: #cd5700

E colorito di molti uccelli venne classificato,
ma ad uno in particolare è stato assegnato...
Mio caro Tenné, senza fine sfortunato sarai,
sfumatura dell'allocco per sempre rimarrai!

mercoledì 23 novembre 2016

SOS Van Gogh

Un curioso articolo del febbraio 2011 de "La Stampa" (qui la versione integrale: Il giallo di Van Gogh) riporta un fatto piuttosto interessante quanto probabilmente preoccupante...

Uno studio internazionale avrebbe scoperto che il giallo brillante dei dipinti di Van Gogh rischia di 'spegnersi': il pigmento usato dal pittore e' particolarmente suscettibile alla riduzione, e quindi all'imbrunimento, per cause ancora non del tutto chiarite. Certamente è noto che i gialli a base di cromato di piombo (giallo cromo), la cui formula è PbCrO4, hanno scarsa stabilità chimica che si manifesta nel tempo con un marcato imbrunimento appunto. Si punta adesso a comprendere quali condizioni favoriscano il processo e le possibilità di rallentarlo, contando sul fatto che non tutti i dipinti di Van Gogh hanno subito la stessa alterazione: ad esempio nella serie dei Girasoli la versione conservata presso la National Gallery di Londra mantiene le tonalità vibranti del giallo non alterato mentre la versione del Van Gogh Museum di Amsterdam presenta un marcato viraggio al marrone.


Vincent Van Gogh, Vaso con quindici girasoli, 1888,
olio su tela, 92.1 x 73 cm,
 LondraNational Gallery


Una domanda, leggermente azzardata ma lecita, sorge spontanea: e se un giorno questi girasoli divenissero tenné?

domenica 20 novembre 2016

Step 18: Il Tenné nelle Arti pittoriche

Non poteva mancare un riferimento al tenné nella pittura.
La scelta è ricaduta su un'opera di Joseph Wright of Derby, "Ritratto di una ragazza con un vestito colorato tenné". Il quadro è un dipinto ad olio su tela, di dimensioni 122 x 99 cm, che mostra la nostra tinta in primo piano, sottolineata dal contrastro tra luce e buio, come colore dell'abito della ragazza. Purtroppo il dipinto non è accessibile al pubblico, in quanto facente parte di una collezione privata.
[ Per approfondimenti visitate il sito Wahooart ] 



Autore:  Joseph Wright of Derby
Titolo del dipinto:  Portrait of a Girl in a Tawny-Colored Dress (Ritratto di una ragazza con un vestito colorato tenné)
Anno di esecuzione:  c.1780 
Luogo di esposizione collezione privata

giovedì 17 novembre 2016

Step 17: Il Tenné nel Brevetto

Tocca ora andare alla scoperta del nostro colore in un brevetto, ovvero in un vero e proprio titolo che tutela e valorizza un’innovazione tecnica, un prodotto o un processo che fornisce una nuova soluzione a un determinato problema tecnico. 


Ebbene, l'invenzione a cui vogliamo riferirci riguarda delle lenti polarizzate di un colore tenné, resistenti alla luce blu (le cui comuni fonti sono la luce al neon, quella degli schermi dei computer o delle lampade alogene a mercurio), create tramite la combinazione di un filtro ottico e di una pellicola polarizzante.
Oltre ad assumere questo particolare colore, la lente può efficacemente impedire la penetrazione di raggi di luce con una lunghezza d'onda variabile da 380 a 500 nanometri ed è dunque in grado di ridurre i danni della luce blu per gli occhi e di prevenire malattie dell'occhio come cataratta e malattie nell'area maculare della retina. Inoltre, la pellicola polarizzante combinata può prevenire efficientemente l'abbagliamento e rendere chiaro il campo di visione. Le lenti sono particolarmente adatte per le persone che hanno subito un intervento di cataratta,  che hanno una storia di malattia degenerativa maculare, che vengono curate dopo una chirurgia laser, o che soffrono di pseudomiopia, che svolgono frequente attività all'aria aperta, che vivono in zone con elevata luce solare, o ancora che fanno un uso eccessivo del computer o simili. 
Veniamo ora a qualche dato tecnico:

Inventore:  陈宇翔 (Chen Yuxiang)

Data di pubblicazione:  18 agosto 2010

Numero di pubblicazione:  CN101806960 A

Data di registrazione:  15 aprile 2010 


Per ulteriori approfondimenti, si rimanda a Brevetto lenti

mercoledì 16 novembre 2016

Step 16: Il Tenné nel Design

Proseguendo sul tema dei notevoli effetti che il colore induce nella psiche umana attraverso tutte le sue manifestazioni, è giunto il momento di addentrarci nel mondo del design, sempre con l'intento di trovare un riferimento al tenné.

A tal proposito scopriamo l'azienda australiana di Melbourne "Ni.ni.creative", nata nel 2014 e gestita dall'interior designer e stilista Nina Provan, e Nick Rennie, product designer affiliato con le note aziende internazionali di mobili Normann Copenhagen e Ligne Roset. Un interesse comune condiviso tra i due è l'amore per ciò che proviene dal Giappone - dall'approccio design minimalista alla selezione e all'utilizzo di materiali tramite dettagli precisi.
Come parte della sua prima collezione, "Ni.ni.creative" ha lanciato nel 2015 la serie di cuscini 'Tab' e 'Kumo' in una gamma di pelli e tessuti provenienti da aziende olandesi e danesi, Febrik e Kvadrat. 
Il CUSCINO KUMO è ciò che ci interessa! 
Difatti, si tratta della federa di un cuscino quadrato di qualità in pelle e tessuto fatti a mano. Progettato e realizzato a Melbourne, l'oggetto risulterà la decorazione perfetta per poltrone, divani o letti. Entrambi i lati del cuscino, che assume le dimensioni di ca. 45 cm, sono progettati per essere utilizzati come parte anteriore o posteriore, ma uno è in pelle del nostro colore tenné e l'altro in tessuto "febrik" importato dai Paesi Bassi. Acquistare la federa non è neanche troppo oneroso... $190 (pari a 133 €)!
Cuscino Kumo, fronte tenné
Cuscino Kumo, visione di entrambi i lati

domenica 13 novembre 2016

Step 15: Il Tenné nella Pubblicità

Anche nei manifesti pubblicitari e di propaganda gioca un ruolo importante il colore. Di seguito, ne riportiamo alcuni in cui è presente il tenné in tutte le sue sfumature (la selezione ha voluto escludere gli spot pubblicitari televisivi, youtube e i social).


Triple sec "Guillot" , 1920
Manifesto propagandistico del programma spaziale Socialista Sovietico (CCCP) , anni 1958 -1963.
Recita: " Gloria al popolo Sovietico - pioniere dello spazio "

Sigarette turche "Murad" , 1918
Olio "Fratelli Carli" , 1932

L' "European Fasd Alliance" contro il consumo di alcol durante la gravidanza , 2014
Rum "Zacapa" , 2013

Amaro "Isolabella", realizzazione di Gino Boccasile , 1940
Porto "Le Souverain" , di Paul Pelgé, ca. 1900, Bordeaux

venerdì 11 novembre 2016

Step 14: Il Tenné nella Chimica

Anche nel mondo vasto e preciso della chimica, il colore è presente in tutte le sue tonalità sotto forma di pigmenti, organici, inorganici, naturali o sintetici.
Scopriremo dunque sfumature di tenné... chimiche!

Oggi, grazie alla tecnologia, è possibile ottenere ogni colore e tonalità immaginabile. Ma ritornando indietro nel tempo si scopre come fosse difficile ottenere il colore giusto: nell'800 artisti e pittori si lanciavano in vere e proprie imprese per ottenere i pigmenti ideali per le proprie opere. La maggior parte di quanto conosciamo ora del loro uso in campo artistico è dovuto al lavoro di Edward Forbes, storico e direttore del Fogg Art Museum, il quale viaggiò per tutto il mondo catalogando e recuperando pigmenti di colore originale per autenticare antichi dipinti italiani. La sua collezione è arrivata a raccogliere più di 2,500 pigmenti! Per le tonalità che ci interessano, si va dal Marrone Mummia, una resina marrone estratta dalle bende delle mummie, fino al Legno Brasiliano, ottenuto dal pigmento di origine vegetale Brasilin (brasilina in italiano), presente nei tronchi, che dà quella particolare tonalità di marrone tendente al rosso; esso è anche il colorante che dà quel colore unico a violini, archi e mobili di altissima qualità. 






La sua formula bruta è : 
C16H14O5 






A proposito di arte, tra i pigmenti pittorici in polvere, puri o meno, ottenuti dunque naturalmente o artificialmente, ci preme annoverarne qualcuno dalla lista di Pigmenti.net. Pur non essendo presente il tenné, diverse sfumature gli si avvicinano:


ARANCIO DI MARTE

Tipo : Pigmento inorganico minerale sintetico
Formula : Fe2O3 * nH2O + Al2O3




TERRA DI SIENA BRUCIATA

Tipo : Pigmento minerale inorganico naturale 

Composizione : Ossido di ferro, silicati argillosi e impurità 

Formula : Fe2O3 * nH2O + Al2O3 (60%) manganese diossido (1%)


Dal sito Belle Arti il pigmento per artisti in polvere "terra di siena bruciata" appare così:

I pigmenti possono anche essere utilizzati nel campo dell'artigianato
Pigmento "Tenné"
prodotto dall'industria Degussa

Ad esempio, essi vengono applicati su terracotta, oggetti di ceramica o bisque; hanno l'aspetto della seta, se lasciati non smaltati, altrimenti intensificheranno di colore. Durante il loro processo di cottura, i colori si fondono donando al materiale purezza, intensità e brillantezza.
La Evonik Degussa, nota più semplicemente come Degussa, è un'industria chimica tedesca che produce proprio questo tipo di pigmenti. Quello tenné risulta avere l'aspetto in figura.




OSSIDAZIONE

In generale, l'ossidazione indica la reazione diretta di un elemento o di un composto con l'ossigeno.
Nei metalli, questo comune processo porta alla formazione, sulla loro superficie, della cosiddetta ruggine, un composto di sostanze fra le quali prevalgono ossidi, idrossidi ed ossidi idrati di ferro a diverso stato di ossidazione; la sua colorazione è bruno-rossastra.
La formula chimica della reazione che vede coinvolti Fe e H2O è la seguente:
3Fe + 4H2O → Fe3O4 + 4H2
Il meccanismo di formazione della ruggine coinvolge reazioni chimiche con il biossido di carbonio, l'umidità, l'ossigeno dell'aria e l'anidride solforosa. Ecco come può presentarsi:
Aspetto della ruggine

Proprio dall'ossido di ferro, componente principale della ruggine, avente formula bruta Fe2O3 , si estraggono numerosi pigmenti naturali, ma esso viene anche venduto da diverse aziende sotto le più svariate tinte.

La ditta SIOF, a titolo di esempio, produce pigmenti inorganici per la colorazione, ossidi di ferro sintetici e naturali, avvalendosi di proprie tecnologie negli stabilimenti di Pozzolo Formigaro (AL) e Verona. 

Nel suo catalogo di ossidi sintetici giallo-brunisegnaliamo quello arancio; tra i rossiquello rosso chiaro micronizzato.






Nei cibi, così come nelle piante, invece, il processo si verifica, nella maggior parte dei casi, a causa dell'esposizione di questi all'aria (ossigeno) o per gli effetti del calore o della luce. 
Mela ossidata
In particolare, nella frutta e nella verdura, l'ossidazione enzimatica dei polifenoli, molecole organiche naturali, ne causa l'imbrunimento: come nelle foglie d'autunno, le sostanze perdono clorofilla acquisendo le sfumature giallo-rosse dei carotenoidi residui, classe di pigmenti vegetali di natura lipidica, di cui i più comuni sono il caroteneC40Hx, pigmento che conferisce colorazione rossa o arancio, la luteinaC₄₀H₅₆O₂, che dona il giallo a frutta e verdura, e il licopeneC40H56, pigmento rosso responsabile del colore dei pomodori.
Foglie nei diversi stati di ossidazione 






MINERALI

In mineralogia, ci è d'obbligo ricordare il gruppo di nesosilicati, detto granato, a cui è solitamente associata l'idea di una pietra preziosa di colore rosso più o meno cupo: in realtà esso si presenta in una serie molto più varia di colori che va dal viola al rosa, dall'arancione al giallo, dal verde al marrone, dal nero all'incolore.

Di specifica importanza per noi è l'essonite, minerale che appartiene al gruppo del granato grossularia, caratteristico della Val di Susa, in Piemonte.
Mentre la maggior parte dei granati grossularia è verde, l'essonite di solito ha un colore arancio-marrone, che le ha valso il soprannome di "pietra cannella", ma la sua gamma di di sfumature varia dal miele-giallo ad arancio-bruno fino al rosso-bruno; una delle sue caratteristiche distintive è infatti l'effetto chiamato "
mescolanza". 

Pigmenti naturali vengono estratti direttamente dal minerale, avente formula bruta: Ca3Al2(SiO4)3


Fragmento di essonite

Anche l'ocra gialla è un preciso pigmento naturale costituto da argilla contenente goethite, minerale costituito da idrossido di ferro, (formula chimica: α-FeO(OH) ), di colore giallo-bruno, e/o lepidocrite, minerale di color marrone-rossastro (formula: γ-FeO(OH) ), e, talvolta, jarosite, minerale contenente potassio, a volte sostituito dal sodio (formula: KFe3+3(SO4)2(OH)6 ). Per un'immagine, cliccate sui nomi dei minerali.